Lettera della mamma di Martina

Era ottobre del 2010 quando entrai a far parte di questa realtà, di cui ancora oggi porto segni indelebili, che ha stravolto a pieno il mio vissuto ed il mio modo di guardare le cose. Ricordo bene le pareti grigie che contornano quelle stanze, impregnate di dolore, lacrime e sofferenza, ma anche di SPERANZA che emergeva dallo sguardo appena accennato dei piccoli pazienti.

“Quando un bambino entra in ospedale, è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono Bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi e li buttano per terra, in modo da saper ritrovare la strada anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a far provvista di sassolini, e lasciano cadere delle briciole di pane secco come traccia per tornare indietro. È una traccia molto fragile e bastano le formiche a cancellarla. I bambini si perdono nel bosco e non riescono più a tornare a casa.”

Le parole, queste, di un illustre pedagogista che ho voluto farvi ascoltare oggi, perché cariche di significato. Per quanto concerne la mia esperienza, è più che doveroso da parte mia ringraziare i medici, gli infermieri e i volontari che hanno saputo tessere quel filo di Arianna fatto di fiducia e perfette intese con mia figlia Martina, supportandola nei momenti più difficili della sua malattia. Grazie a mia figlia e a quest’esperienza, posso dire di essere una persona migliore, pronta ad aiutare e far sì che la sua breve parentesi di vita non venga mai dimenticata, come quella di tanti bambini che hanno dovuto lasciare questo mondo troppo presto.
La realizzazione del progetto riguardo lo spazio dedicato alla medicheria era uno dei miei obiettivi principali e tra i più sentiti, ringrazio in primis il presidente dell’associazione AIl – Bruno Rotoli, contro le leucemie, linfomi e mieloma, per aver reso possibile la concretizzazione di questo nobile intento.
Il mio augurio è rivolto alla possibilità che tante altre iniziative, come questa, vengano attuate per il bene dei piccoli pazienti e per il favorimento delle loro condizioni.

la mamma di Martina,
Medicheria Pausilipon

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